La refertazione
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La refertazione
La refertazione
· L’elettroforesi proteica sierica (SPE) è un esame diffuso sia per pazienti ospedalizzati che per ambulatoriali.
· Le finalità del test sono principalmente rivolte verso la ricerca di componenti monoclonali, ma fornisce anche informazioni su variazioni qualitative e semiquantative delle principali plasmaproteine.
La refertazione
· La SPE quindi presenta una complessità sia esecutiva che interpretativa
· La complessità inoltre riguarda anche la trasmissione del dato analitico al clinico attraverso un referto che evidenzi le informazione ottenute
La refertazione
· Se dal punto di vista analitico i sistemi elettroforetici (gel d’agarosio, capillare) forniscono un ottimo tracciato, risulta ancora nebulosa la fase post-analitica poiché non esiste una reale standardizzazione della fase interpretativa e della refertazione.
Interpretazione dei tracciati elettroforetici
· Bisogna fare alcune considerazioni riguardo all’interpretazione di un tracciato elettroforetico.
· La prima riguarda l’appropriatezza della richiesta che come risulta da documento a cura GDS proteine della SIBIOC è principalmente rivolto alla ricerca di componenti monoclonali
Interpretazione dei tracciati elettroforetici
· Altro punto cruciale è l’affidabilità e la riproducibilità di una ispezione visiva del tracciato.
· L’esperienza dell’operatore e il numero di tracciati esaminati nell’arco della giornata e la stessa tipologia del tracciato può minarne l’efficacia diagnostica.
Interpretazione dei tracciati elettroforetici
· Il punto finale é forse di per sé cruciale riguarda la modalità di trasmissione che non può essere soltanto espressione di dati numerici, ma per quanto possibile essere capaci di trasmettere al clinico informazioni chiare, esaustive e omogenee, in modo tale che si evidenzi anche la professionalità del laboratorista.
Interpretazione dei tracciati elettroforetici
· La differenza di interpretazioni di alterazioni poco visibili può indurre a letture del tracciato diverse tra operatori.
· La diffusione di software matematici su strumenti per elettroforesi è un primo passo verso una standardizzazione, oltre a risultare un aiuto soprattutto laddove si esaminano un elevato numero di campioni.
Alcune note
· La diffusione dei metodi analitici sia con supporto su gel d’agarosio che in fase libera(capillare) rende anacronistica e inefficace l’uso di supporti di acetato di cellulosa sia per la sua scarsa sensibilità e specificità.
· Inoltre è preferibile avere tracciati elettroforetici con sei frazioni dove si evidenzi bene la separazione beta1-beta2.
Modalità di refertazione
· Refertare in percentuali le varie frazioni presenti, riportando anche il dosaggio delle proteine totali.
· Riportare la mancanza di anomalia riferibili a componenti monoclonali mediante la nota “assenza di alterazioni suggestive della presenza di componente monoclonale con la sensibilità del metodo utilizzato” e segnalare ogni anomalia qualitativa o quantitativa rilevata
Modalità di refertazione
· La nota precedente è spesso frutto di discussione per motivazioni relative a medicina difensiva, dovute alla possibilità che si possa equivocare sulla non presenza in SPE di componenti monoclonali successivamente rilevate in immunofissazione.
· Ma ai fini di uno screening bisogna riportare l’informazione ricavata dal tracciato elettroforetico e la sua negatività per ricerca di componenti monoclonali deve essere riportata sul referto.
Modalità di refertazione
· Definire la presenza di probabile componente monoclonale anche con termini tipo “netto addensamento “ o “picco omogeneo” e effettuare la quantificazione, laddove non è possibile da parte del laboratorio effettuare una immunofissazione come reflex testing. In tal caso dopo la tipizzazione segnalare picco tramite quantificazione e la componente monoclonale identificata
Modalità di refertazione
· La quantificazione della componente monoclonale deve essere sempre effettuata alla prima rilevazione e nel prosieguo del follow-up, deve essere sempre espressa in concentrazione calcolata come percentuale delle proteine totali misurate.
· Queste misure per la loro variabiltà vanno effettuate sempre presso lo stesso centro diagnostico e sullo stesso analizzatore.
· In caso di cambio di sistema elettroforetico va effettuato per un periodo in doppio col vecchio sistema e segnalato al clinico.
Il tracciato
· La possibilità di allegare o meno il tracciato al referto comporta in quest’ultimo caso l’esigenza di un commento accurato con eventuale noti descrittive.
· E’ innegabile che il tracciato al pari di ogni esame diagnostico vada refertato dal laboratorista come espressione della sua professionalità.
Modalità di refertazione delle Immunofissazioni IFE
1) La IFE deve caratterizzare tutte le nuove bande e confermare la monoclonalità; nel follow-up successivo la IFE non ha bisogno di essere ripetuta se non c'è un cambiamento nella mobilità elettroforetica Viceversa se c'è una banda aggiuntiva o se la paraproteina non è più visibile va eseguita una nuova IFE;
2) Piccole paraproteine nella regione non-gamma o in un pattern policlonale richiedono I’IFE ad ogni controllo successivo, al fine di confermare la loro presenza;
3) L’IFE è necessaria per confermare l'assenza di una paraproteina precedentemente caratterizzata al fine di collocare il soggetto nei criteri di risposta di remissione . In generale, una remissione completa confermata, la IFE non è richiesta nel follow-up a meno che una nuova banda non sia visibile in elettroforesi o se viene espressamente richiesta dal clinico
Modalità di refertazione delle Immunofissazioni IFE
4)Se viene rilevata la paraproteina soltanto su siero e in assenza del campione urine bisogna segnalare nel commento «si consiglia ricerca componenti monoclonali su urine».
5) Se viene rilevata la paraproteina nelle urine, nel caso di tracce di componente monoclonale completa segnalare nel commento «si consiglia ricerca componenti monoclonali su siero».
In caso di presenza di solo catene leggere indicare la presenza di proteina di Bence Jones del tipo di catena leggera rilevata e segnalare la richiesta di un campione di siero per immunofissazione.
6) Campioni problematici che richiedono l'identificazione di piccole bande proteiche possono essere indirizzati ad un laboratorio di riferimento per IFE;
Note Finali
· Resta evidente che la SPE sia un esame indicato per la ricerca e monitoraggio di componenti monoclonali.
· Essendo questa rivelazione un criterio interpretativo basato anche sull’esperienza risulta chiaro quanto sia importante una omogeneità nella refertazione dei commenti
Note Finali
· L’appropriatezza dell’esame richiede l’effettuazione del test come monitoraggio nei soggetti trapiantati e in trattamento imunosoppressivo come nei soggetti con neuropatia periferica demielinizzante in cui il riscontro di una componente monoclonale può indirizzare la diagnosi.
Note Finali
· Volendo essere propositivi e in modo del tutto personale, reputo che dal momento in cui si arrivasse ad un uso appropriato della SPE, questa potrebbe essere utilizzata come esame di screening per la popolazione over 50 considerando i vari studi che riportano l’incidenza di CM a oltre il 4%.
· Un test quindi che al pari di altri esami diagnostici o strumentali potrebbe essere inserito in protocolli di medicina preventiva.
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